Un emendamento alla legge di bilancio del 2018, proroga le graduatorie dei concorsi pubblici
Proroga fino alla fine del 2018
La notizia è di pochi giorni fa e riguarda l’approvazione di un emendamento alla Legge di Bilancio del 2018, che prevede la proroga delle graduatorie per i concorsi pubblici. In realtà si tratta di un provvedimento che ripete, negli stessi termini, una decisione che fu presa anche lo scorso anno. Una cosa, dunque, che si ripete ma che, almeno, consente a oltre 4mila vincitori e circa 150mila idonei, di avere ancora un anno a disposizione per sperare di essere assunti.
Riportiamo un estratto dell’emendamento, così come puntualmente pubblicato anche dal sito money.it
“In materia di graduatorie e assunzioni presso le pubbliche amministrazioni, sono disposte le seguenti proroghe di termini:
a) l’efficacia delle graduatorie dei concorsi pubblici per assunzioni a tempo indeterminato, vigenti alla data di entrata in vigore della presente disposizione e relative alle amministrazioni pubbliche soggette a limitazioni delle assunzioni, è prorogata al 31 dicembre 2018, ferma restando la vigenza delle stesse fino alla completa assunzione dei vincitori e, per gli idonei, l’eventuale termine di maggior durata della graduatoria ai sensi dell’articolo 35, comma 5-ter, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165”.
Decisione importante ma che evidenzia delle criticità
Sia chiaro che una decisione come quella di prorogare le graduatorie dei concorsi pubblici alla fine del 2018 è qualcosa di importante e di molto atteso da tantissime persone. Ma è altrettanto chiaro che il ripetersi di un emendamento del genere, mette in luce criticità e assurdità del sistema italiano dei concorsi pubblici, che, pur banditi regolarmente, non consentono evidentemente di assorbire idonei e vincitori. Qualcosa non quadra. In ogni caso questa proroga arriva dopo non poche proteste e manifestazioni.
Ciò che è certo è che queste proroghe alla scadenza delle graduatorie, a colpi di emendamenti, non risolvono certo la situazione per le decine di migliaia di persone che hanno partecipato ai concorsi pubblici. Forse sarebbe il caso di apportare modifiche strutturali.
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