Una interessante tre giorni formativa organizzata dalla Scuola Superiore di Polizia, dalla Scuola Ufficiali dei Carabinieri e dall'Accademia della Guardia di Finanza: il progetto vuole creare scambi di esperienze e creare un nuovo modo di essere professionisti nel settore della sicurezza
Nasce all’insegna della sana interdisciplinarità la tre giorni di studio organizzata dalla Scuola Superiore di Polizia, la Scuola Ufficiali dei Carabinieri e dall’Accademia della Guardia di Finanza. Il progetto è quello di creare percorsi formativi interforze per ufficiali e funzionari che dovranno lavorare con importanti incarichi operativi nel settore della sicurezza. Le condizioni economiche del nostro paese sono cambiate, il comparto sicurezza si deve, gioco-forza, ristrutturare e la riorganizzazione può e deve passare anche attraverso una formazione che si nutra di diverse esperienze e specificità.
I partecipanti, come riportato anche dalla testata on line grnet.it, sono così suddivisi: centouno commissari della Polizia di Stato, cinquanta ufficiali dell’Arma dei Carabinieri e sessanta della Guardia di Finanza seguiranno insieme una serie di lezioni di ambito giuridico, di tecniche investigative contro il fenomeno della pedopornografia on line e tecniche di ascolto minori, tecniche e operazioni di peacekeeping e riciclaggio. Come si può vedere sono ambiti specifici per ogni Corpo ma che possono e devono trovare applicazioni interforze. Lo scopo è anche quello di raggiungere una crescita tecnico-professionale ormai irrimandabile per le modifiche che continuerà a subire il comparto difesa.
Tutto ciò avviene mentre la Corte dei Conti aumenta la sua collaborazione con la Guardia di Finanza per migliorare e ristrutturarne l’operatività. Questa collaborazione prevede una sinergia tra le sezioni regionali di controllo e i comandi della Guardia di Finanza. La Guardia di Finanza aumenterà quindi le sue funzioni di controllo e articolerà sempre più la sua operatività. Questo accordo, anche se forse non è immediatamente chiaro, vuole essere un modo per rispondere alla spending review, razionalizzare le spese e, speriamo, migliorare le opportunità lavorative degli attuali e dei futuri militari e poliziotti. La Corte dei conti poi, con questa collaborazione vuole essere in grado di utilizzare al meglio le sue funzioni di controllo. L’accordo è stato ufficializzato dal Presidente della Corte Giampaolino e dal Generale di Corpo d’Armata Capolupo.
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