Polizia di Stato
Breve storia della Polizia di Stato con la sua organizzazione territoriale e operativa. E due ruoli importanti come quello di Agente e di Commissario
Forse quello per entrare in Polizia di Stato è il concorso più atteso, quello a cui si legano le speranze di molti ragazzi e ragazze. Ma che cos’è la Polizia di Stato? È una forza dell’ordine che dipende dal Ministero dell’Interno e che gestisce l’ordine pubblico attraverso il Dipartimento di Pubblica Sicurezza.
La storia della Polizia di Stato, iniziata addirittura nel lontano ‘800, è fatta di continue evoluzioni che ne hanno arricchito gli incarichi e le specificità. La storia della Polizia di Stato è fatta di tappe importanti come quella, per esempio, che nel 1902 vide già nascere la Scuola di Polizia Scientifica.
Ma fu a partire dal dopo guerra che si vide la nascita di ulteriori reparti; tra questi la Celere, nata con funzioni di pronto impiego e dotata, per la prima volta nella storia, di manganelli e jeep. Questi furono anche gli anni che videro la nascita di reparti come la Polizia Postale, la Polizia Stradale, la Polizia di Frontiera e la Polizia Ferroviaria. Altra tappa importante fu, nel 1959, la nascita della Polizia Femminile nata per svolgere incarichi nell’ambito della protezione di donne e di minori. Questa già articolata organizzazione fa capire quanto sia sempre stata considerata la capillare operatività della Polizia di Stato.
Arrivano poi gli anni ’60 e con loro altre importanti trasformazioni per la Polizia. Furono questi gli anni che videro la nascita della Polizia Criminale e la riorganizzazione delle diverse scuole di istruzione che portarono la trasformazione della Scuola di Polizia in Accademia di Polizia. Il passare degli anni non fa che aumentare l’esigenza di migliorare l’organizzazione con la creazione di ambiti di intervento che richiedevano competenze professionali sempre più qualificate. E sull’onda di questa esigenza nascono anche le squadre volanti, la squadra mobile e la omicidi.
Ed eccoci negli anni ’70, forse quelli, per molti aspetti, più difficili per il nostro paese. Furono gli anni del terrorismo e del clma di emergenza che li avvolse. La Polizia di Stato non poteva non adeguarsi a questa particolare situazione e fu così che nacque l’UCIGOS cioè l’Ufficio centrale per le investigazioni generali e per le operazioni speciali. Questo ufficio si trovò a collaborare strettamente con la DIGOS e con il celebre corpo dei NOCS. Negli anni ’80 la Polizia di Stato fu smilitarizzata per divenire un corpo civile militarmente organizzato. Dietro questa formula si realizzarono alcune modifiche nei gradi e nei ruoli come quello degli Ispettori che, non più Sottufficiali, divennero parte del ruolo di Sovrintendenti.
Attualmente l’organizzazione della Polizia di Stato comprende:
• Reparti Mobili
• Reparti di prevenzione del crimine
• Reparti volo
• Nocs
• Polizia stradale
• Polizia dell’immigrazione e delle frontiere
• Polizia postale
• Polizia ferroviaria
• Polizia scientifica
• Polizia dei giochi e delle scommesse
• Reparti cinofili
• Artificieri
• Tiratori scelti.
Un’organizzazione che, come si vede, risponde alla necessità di garantire, non solo una presenza capillare sul territorio, ma anche una ramificata specializzazione dei diversi ambiti di intervento. Maggiore specializzazione dei reparti significa maggiore professionalità e maggiore profondità di azione.
E anche per la Polizia di Stato la formazione dei suoi uomini riveste un’importanza strategica fondamentale. Una delle eccellenze, da questo punto di vista, è la Scuola Superiore di Polizia che ha come missione la formazione continua dei funzionari. La qualità dei percorsi formativi è di altissimo livello anche per la continua collaborazione e sinergia con molte università anche straniere.
Ma qual è il primo passo per entrare nella Polizia di Stato? Partiamo dalla figura di Agente di Polizia, la vera spina dorsale, la base operativa senza la quale tutta la struttura non esisterebbe. Si accede al ruolo di Agente di Polizia tramite concorso. Le aree professionali che si presentano a chi sceglie una carriera in Polizia sono quello tecnico, quello sportivo e quello operativo. Quest’ultimo è quello che raggruppa le funzioni e le attività più note della Polizia di Stato. Infatti partecipare al concorso per Agenti di Polizia di Stato e scegliere proprio questo ramo operativo significa infatti accedere alle specializzazioni di cui parlavamo prima, come la Polizia stradale o la Polizia ferroviaria, tanto per citare due esempi.
Superato il concorso gli aspiranti agenti devono partecipare a un corso semestrale presso una delle Scuole di Polizia. Al termine di questo semestre comincia un ulteriore semestre come Agente in prova al termine del quale c’è il raggiungimento della qualifica di Agente Effettivo. I requisiti per partecipare a questo concorso sono riportati in modo specifico nel bando ma, quelli base, riguardano il possesso della cittadinanza italiana, un’età non superiore ai trent’anni, un diploma di scuola media inferiore.
Le prove d’esame per il concorso per Agenti di Polizia si svolgono principalmente su questionari che hanno come oggetto alcuni argomenti di cultura generale e materie di un livello simile a quello affrontato nelle scuole medie. Possono poi esserci alcune domande il cui scopo è quello di accertare la conoscenza di una lingua straniera e delle nozioni informatiche. Superate queste prove vi sono alcune visite mediche fatte per valutare requisiti psico-fisici e attitudinali.
Un altra figura che suscita molto interesse è quella del commissario. A questo ruolo si accede tramite concorso a cui possono partecipare uomini e donne di età non superiore ai 32 anni, che siano in possesso dei diritti politici e della cittadinanza italiana.
I titoli di studio richiesti sono:
• un diploma di laurea in giurisprudenza, in scienze politiche
• una laurea specialistica in una specifica classe di laurea
• lauree magistrali in giurisprudenza, scienze delle pubbliche amministarzioni, scienze dell’economia, scienze della politica e scienze economico-aziendali. Sul sito della Polizia di Stato sono comunque riportate in maniera precisa i criteri richiesti per quanto riguarda i titoli di studio. Un requisito importante riguarda i candidati soggetti alla leva nati entro il 1985: questi devono essere in regola con gli obblighi di leva e di non aver fatto il servizio civile.
Le prove del concorso prevedono un test preselettivo se le domande superano una certa percentuale rispetto ai posti disponibili. Questo test è a risposta multipla su materie come diritto processuale, civile o diritto penale per esempio. Vi è poi un test di valutazione psico-fisica e attitudinale solitamente prima delle prove scritte. Prove scritte che, in numero di due, riguardano il diritto costituzionale e il diritto penale. La prova orale ha come oggetto materie come il diritto del lavoro, diritto della navigazione, diritto civile, nozioni di medicina legale, lingua straniera e informatica.
Coloro i quali superano il concorso vengono nominati Commissari della Polizia di Stato e devono frequentare un corso di formazione biennale che comprendono anche un tirocinio operativo. Al termine del percorso formativo si consegue un master di II livello.
Sezione Concorsi in Polizia di Stato
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veronica -
la storia della polizia m è sempre piaciuta… il mio sogno nel cassetto è proprio diventare una poliziotta….Voglio diventare una poliziotta come mio padre… e farò di tutto che questo mio sogno si avveri… a presto un bacio W i poliziotti… 🙂