Giorni delicati e non privi di polemiche quelli che stanno vivendo le Forze di Polizia italiane. Alcuni episodi durante recenti manifestazioni hanno riportato in primo piano la questione di come identificare i poliziotti. E piovono polemiche.
La polemica ha cominciato a farsi strada agli inizi di ottobre quando, durante alcune manifestazioni studentesche, si sono verificati episodi che, una parte dell’opinione pubblica ha giudicato spropositati. Da quel momento si è cominciato a parlare dell’ipotesi di introdurre un numero identificativo per le forze dell’ordine per evitare, secondo alcuni, soprusi. La polemica ha ripreso vigore in questi giorni dopo l’episodio, avvenuto a Roma il quattordici novembre scorso, e denunciato duramente dalla stessa Polizia di Stato, quando un manifestante è stato colpito nonostante fosse già a terra. Lo stesso Ministro degli Interni Cancellieri si è mostrata molto preoccupata al punto da avere dichiarato al giornale La Repubblica le seguenti dichiarazione: “I poliziotti responsabili di abusi verranno puniti. Il monopolio della forza è democratico se la forza è esercitata nel rispetto della legalità, altrimenti diventa un’altra cosa.” Il ministro ci ha tenuto comunque a sottolineare la sostanziale correttezza delle Forse di Polizia se come afferma: “è giusto che il lavoro della polizia avvenga nella massima trasparenza possibile per rendere onore e merito agli altri colleghi, che sono la maggioranza.” Dal Ministero quindi non è arrivato nessun accenno rispetto all’introduzione del numero identificativo per le forze dell’ordine. Questione che resta comunque aperta.
Dal sito del sindacato di Polizia Ugl citiamo al proposito le dichiarazione di Valter Mazzetti, segretario nazionale del sindacato che dice: “Incontreremo il Ministro Cancellieri e le diremo il nostro deciso no alla numerazione dei caschi dei poliziotti impiegati nei servizi di ordine pubblico.” Insomma quello del numero identificativo per le forze dell’ordine è un argomento delicatissimo che suscita non poche diatribe. Secondo Mazzetti è necessario un protocollo preciso per non lasciare i poliziotti da soli nell’assumersi le responsabilità, e le conseguenze, di decidere da soli che comportamento assumere. Secondo Mazzetti molti problemi valutativi nascono dal fatto che alcuni filmati mettono in luce solo un momento preciso di un determinato episodio, senza tenere conto di cosa possa essere accaduto prima. Un argomento delicato quello del numero identificativo per le forze dell’ordine di cui, probabilmente sentiremo ancora parlare.
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