In attesa del nuovo concorso per allievi agenti di Polizia di Stato, che immetterebbe nuove forze, continua il malcontento all'interno della Polizia stessa. Cosa succede tra sindacati e Dipartimento?
Mentre con trepidazione e comprensibile ingenuità molti ragazzi continuano a chiedere quando uscirà il nuovo concorso per Agenti di Polizia di Stato, all’interno di questa importante istituzione continua e cresce il malcontento. Parlare con chi ci lavora, con i rappresentanti sindacali, leggere i vari siti che si occupano di Forze Armate e Polizia significa rendersi conto con sempre maggiore evidenza che i problemi non sono pochi.
E, in questo periodo, un motivo di disagio arriva in maniera quasi unanime dalle sigle sindacali maggiori, CONSAP; UGL Polizia, SAP e SIULP. Cosa lamentano i sindacati? Il fatto che, è la loro quasi unanime opinione, il Dipartimento di Pubblica Sicurezza stia facendo ogni cosa per escludere le parti sociali dalle attività decisionali e organizzative. Cosa questa avvertita come grave, soprattutto in un momento in cui le difficoltà economiche stanno rendendo sempre più complesso il lavoro di tanti poliziotti. Risorse economiche da riorganizzare e organici che avrebbero bisogno di nuove forze renderebbero invece sempre più fondamentale il coinvolgimento dei sindacati.
Secondo i sindacati di Polizia il Dipartimento starebbe cercando di escludere i sindacalisti anche da quelle decisioni organizzative che, anche per legge, andrebbero discusse insieme e passate attraverso il filtro di un confronto con il Dipartimento. Una situazione preoccupante, viene definita, che mette ancora una volta in luce il profondo senso di responsabilità e sacrificio degli uomini e donne della Polizia.
I sindacati, in modo praticamente unitario non escludono, anche se si augurano che non sia necessario, la possibilità di ricorrere a forme di protesta. Il personale di Polizia sta incontrando non poche difficoltà nel garantire sicurezza e controllo in condizioni di lavoro quantomeno complesse. Per questo i sindacati non mollano e continua a tenere sotto pressione le forze politiche. E una delle azioni previste in tal senso sarà forse evidente il prossimo 23 marzo, giorno in cui è prevista una manifestazione in Val Susa contro la realizzazione della tav. Cosa accadrà in quel giorno? La SIULP si fa portavoce di un’istanza particolare: non mandare poliziotti per il servizio d’ordine; questo per rispondere alle accuse secondo cui nelle precedenti manifestazioni sarebbero stati proprio i poliziotti a causare disordini.
L’intento, anche un po’ polemico, è lasciare che siano i 100 neo parlamentari a rappresentare e garantire la sicurezza della manifestazione. Riportiamo una dichiarazione di Felice Romano, così come apparsa anche sulla testata on line Grnet.it: “I poliziotti si sentono garantiti dai Parlamentari; sicuramente anche i cittadini e le istituzioni locali della Val Susa si sentiranno altrettanto garantiti dalla partecipazione in massa degli onorevoli. Ecco perché chiediamo al Ministro di evitare la presenza dei poliziotti, da troppi definita elemento di discordia oltre che inutile.”
Come andrà a finire?
Articoli Correlati