Adeguare i limiti pensionistici alle speranze di vita: cosa significherebbe, questo provvedimento, applicato anche ai poliziotti? Come ne uscirebbe l'operatività della Polizia?
Non c’è che dire: sembra davvero non esserci pace per le forze di Polizia e per il comparto sicurezza nel suo insieme. È quello che emerge dalle parole, molto chiare ed esplicite, di Felice Romano, Segretario Generale del SIULP. Al centro della sua riflessione la proposta di modifica ai limiti pensionistici attraverso l’applicazione dell’adeguamento legato alla speranza di vita. Cosa significherebbe questo per la Polizia? Significa avere poliziotti anche di 67 anni. Niente contro i lavoratori di questa età, non è questo il punto su cui Romano vuole attirare l’attenzione; ma piuttosto sul fatto che, questi limiti di età rischiano di rendere molto più problematica l’organizzazione e l’operatività di grossa parte dell’attività di Polizia; soprattutto quella legata al controllo del territorio o del mantenimento dell’ordine pubblico. Secondo il SIULP i lavoratori della Polizia devono poter rispettare alcuni standard di efficienza fisica che sarebbero messi in difficoltà da questi limiti. La specificità del loro lavoro li rende, secondo Romano, molto diversi e unici nell’intero panorama del pubblico impiego.
La riflessione è emersa a commento dell’Audizione alle Commissioni di Camera e Senato e vuole sottolineare l’importanza della specificità della Polizia pur nelle esigenze di trattamenti omogenei all’interno del pubblico impiego. E su questo è difficile non essere d’accordo; è innegabile che il tipo di lavoro svolto dai poliziotti non sia esattamente uguale agli altri lavoratori del pubblico impiego.
Questo è il motivo principale per cui il sindacato ha sollecitato la necessità di rinviare questo provvedimento affinché vengano trovate delle specificità operative, fatte anche e soprattutto, per garantire la futura sicurezza dei cittadini. Quest’ultima non può prescindere da una particolare operatività che questi limiti di età potrebbero non garantire; ma anche per salvaguardare i diritti dei poliziotti stessi. A ciò si lega anche la necessità sempre più stringente di avere un riordino delle carriere che possa assicurare una progressione economica che faccia maturare una pensione dignitosa.
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