Ecco un decreto di cui, per la verità, pensiamo non si sia parlato abbastanza. Anzi rischia davvero di essere rimasto un pò in sordina. Vediamo di che cosa si tratta
Un decreto
Tutto comincia con un decreto: dl 24 giugno 2014 n 90. E fin qui nulla di strano. Se ne fanno tanti in Italia. Questo decreto, come ci ricorda anche grnet, l’unica testata ad averne parlato, riguarda le misure per la trasparenza amministrativa. E anche qui nulla di male. Se non fosse che, un po’ di corsa, questo decreto ha aggiunto un comma importante per chi ha partecipato ad alcuni concorsi di Polizia. In tale comma si sostiene, in pratica, che le Forze di Polizia sono autorizzate ad effettuare uno scorrimento delle graduatorie per le esigenze di personale legate al prossimo EXPO di Milano. Bene direte voi. No. Perché lo scorrimento riguarda solo i concorsi indetti per l’anno 2013 e per le relative graduatorie approvate entro il 31 ottobre 2014.
Dunque
Dunque significa che per gli idonei non vincitori e le seconde aliquote degli altri concorsi non vi è alcuna possibilità. Se non quella di vedersi sbattere in faccia qualcosa di non particolarmente corretto. Secondo alcuni giuristi, esperti di materie legate al mondo militare e ai concorsi militari, tale decreto rischierebbe anche di compromettere, in parte, alcune speranze legate al Decreto D’Alia ( a cui il nostro blog aveva già dedicato un post) che riguardavano gli idonei degli anni prima del 2013. In pratica per il Decreto D’Alia le Forze di Polizia erano già obbligate a fare assunzioni ex novo proprio grazie allo scorrimento di graduatorie approvate dopo il gennaio del 2007. Insomma, come ha affermato l’avvocato Girogio Carta, questa norma confonde un quadro normativo e premia solo pochissimi fortunati.
Fare ricorso
Come dice l’avvocato questo sarebbe, non solo difficile, ma privo quasi di ogni speranza di riuscita. Come sostiene il giurista per annullare la norma EXPO sarebbe necessario dimostrarne l’incostituzionalità. E per questa cosa, a differenza di altri ricorsi, il parere del TAR non sarebbe sufficiente, essendo necessario anche un pronunciamento della Corte Costituzionale. Ma la Corte Costituzionale non può essere sollecitata dal singolo cittadino. Insomma un iter lungo e incerto. Anche perché, sempre secondo Carta, il TAR non si è mai dimostrato molto portato a rimandare alla Corte Costituzionale materie che abbiano a che fare con il comparto sicurezza.
In definitiva si può dire che tutti colori i quali non rientrano nella norma EXPO pur avendo subito, a tutti gli effetti, un’ingiustizia, hanno ben poche possibilità di ottenerla in altro modo.
Articoli Correlati