Mentre anche questo 2012 sta arrivando a conclusione, si fanno i bilanci di alcune attività dell'Esercito Italiano: e c'è di che essere orgogliosi
Si avvicina la fine dell’anno e, come spesso succede, si sente la necessità di tirare un po’ le somme, di capire cosa si è fatto. Anche per l’Esercito è tempo di bilanci e quello che si può dire è che, anche in tempi di tagli e spending review, gli uomini e le donne delle nostre Forze Armate continuano a far sentire la loro presenza non solo sul territorio nazionale: in zone come Afghanistan e Libano, solo per citare quelle più conosciute, sono più di 4000 i militari ancora coinvolti. Sul fronte interno i militari dell’Esercito collaborano, dal 2008, con le Forze dell’Ordine nell’ambito di quella operazione chiamata “Strade Sicure” e che è stata messa in campo con lo scopo di vigilare in alcune aree cittadine particolarmente difficili ma anche su quelli che vengono definiti obiettivi sensibili. E se per l’Esercito è tempo di bilanci allora questi ultimi restituiscono cifre interessanti per quanto riguarda gli arresti, i fermi e le denunce, oltre a sequestri sia di armi sia di droga.
E non si può non ricordare come quest’anno sia stato particolarmente impegnativo per l’Esercito dal punto di vista delle emergenze causate da maltempo e terremoti: a partire dallo scorso febbraio quando abbondanti nevicate hanno reso difficile per molti giorni la vita delle popolazioni di alcune aree del nord del nostro paese, occasione durante la quale più di 2000 militari hanno lavorato in stretta collaborazione con il personale della Protezione Civile; stesso impegno profuso in occasione del terremoto che ha colpito in particolare l’Emilia Romagna lo scorso maggio e il più recente dramma delle alluvioni che hanno flagellato Lazio e Toscana. In tutte queste circostanze i militari dell’Esercito hanno lavorato su più fronti a partire dalla messa in sicurezza di infrastrutture fino al supporto logistico.
E, solo alla fine di quest’anno, si concluderà il grande lavoro svolto dall’Esercito in occasione del devastante terremoto che nel 2009 ha colpito l’Aquila e altre cittadine abruzzesi. Qui l’Esercito non è stato impiegato solo nella rimozione delle macerie ma anche nel ripristino delle reti di collegamento e nella realizzazione di alcune unità abitative. Un impegno quindi quotidiano reso possibile anche dalle capacità tecniche e dalla professionalità sempre più qualificata di un Esercito in grado di operare anche in ambiti non specificamente militari. Quindi se per l’Esercito è tempo di bilanci questi non possono che essere positivi e resi ancora più preziosi in relazione alle difficoltà economiche con cui è riuscito comunque ad operare.
Articoli Correlati