Le Forze Armate restano un mondo prevalentemente maschile. Ma qual è la presenza delle donne e come si distribuisce?
Concorsi militari, organizzazione delle Forze Armate, ruoli, gradi e formazione. Tanti sono gli argomenti che il nostro blog tratta per dare una informazione la più completa possibile sul mondo delle Forze Armate e di Polizia. Pensiamo, visto anche il numero di ragazze interessate ad entrare in questo mondo, che l’argomento donne militari sia interessante ma poco frequentato.
Cosa è cambiato da quando le Forze Armate si sono aperte alla presenza femminile? Molto è cambiato ma ancora c’è da fare qualche passo. È indubbio che l’introduzione del concetto di professionisti, che ha sostituito la leva obbligatoria, abbia spostato l’attenzione su una serie di doti e attitudini che non possono vedere nella differenza di genere un handicap. Cosa intendiamo dire con questo? Che la dove non ci si concentra esclusivamente su fattori come la forza fisica, ma si allarga l’analisi ad elementi come capacità manageriali o di risoluzione dei problemi, le donne hanno molto da dire. Quindi il passaggio ad esercito professionale ha sicuramente reso molto più spendibile la preparazione e la professionalità femminile. Donne militari e donne professioniste sono un binomio in cui l’elemento femminile può essere un valore aggiunto.
Ma ci sono ancora molte cose da discutere se passiamo a parlare di donne militari viste dal punto di vista maschile. Per certi aspetti, restando forse leggermente indietro rispetto ad alcune linee di studio, vi è ancora qualcuno che ragiona di sociologia delle organizzazioni, in termini uomo-donna visti come compartimenti stagni. Fermo restando che non si tratta di eliminare le differenze (una donna resta donna anche in divisa), può essere più proficuo valutare le stesse differenze come elemento che porta ricchezza. Forse non è più corretto dire che uomini e donne nelle Forze Armate hanno diverse motivazioni e diverse capacità di performance solo in quanto uomini o in quanto donne.
La cosa interessante è quindi valutare come l’ingresso delle donne nelle Forze Armate abbia cambiato, e continui a cambiare, le relazioni e le dinamiche del lavoro all’interno di un’organizzazione così particolare come indubbiamente continuano ad essere le Forze Armate.
Ma quali sono le cifre? Difficile trovare numeri ufficiali. Alcuni dei più aggiornati sono quelli che un blog dell’Esercito riporta citando dati ricavati dall’Agenzia di news Adnkronos: citando testualmente i numeri lì riportati, sembra che nell’Esercito vi siano 250 donne ufficiali, 89 capitani e 105 tenenti; i sottufficiali sarebbero 110 di cui 22 marescialli. Una presenza femminile fata di circa 7200 persone per un totale del 7% più o meno della presenza totale. Il 70% di queste donne avrebbe incarichi operativi, il 9% incarichi logistico-amministrativi e il e il resto incarichi tecnico professionali. Cosa dicono queste cifre? Ci sono abbastanza donne militari? Tutto è relativo ma, sempre secondo le stesse fonti, i numeri sono comunque più bassi rispetto a quelli di altri paesi come la Francia in cui la percentuale sale al 14%.
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carmela -
bellissimo articolo.. volevo sapere se è ancora aperto il concorso e io che ho 27 anni se posso provare ad entrare in questo meraviglioso mondo