Alcune discusse novità sul ddl della Pubblica Amministrazione
Una rivoluzione?
La notizia è di queste ore e, per molti aspetti, ha già suscitato non poche polemiche. Una delle cose che cambieranno nei concorsi pubblici è quella relativa ai voti con cui si è ottenuta la laurea. Sì perché, e questo ha fatto imbestialire molti, non conterà più solo il voto ma anche l’ateneo da cui si proviene. Questa novità risulta essere un emendamento alla delega PA.
Un’altra modifica è quella che riguarda le figure dirigenziali il cui licenziamento sarà possibile solo dopo una bocciatura conseguente dunque ad una negativa valutazione del lavoro svolto. È inoltre previsto che incarichi dirigenziali potranno essere svolti anche da pensionati purché per un periodo massimo di un anno e a titolo assolutamente gratuito. Questo provvedimento vorrebbe, secondo i firmatari, non privare le PA di esperienze dirigenziali di qualità che, proprio per il fatto di essere gratuite verrebbero a compensare i tagli a collaborazioni e consulenza pagate troppo.
Il voto è la questione più controversa
Sarà proprio la questione legata al voto di laurea a suscitare, si pensa, le maggiori discussioni. Nei concorsi pubblici, almeno fino a questo momento, contava il voto la dove i punteggi hanno una valenza concorsuale. Ora conterà l’università che lo ha rilasciato e anche, leggete bene, il voto medio di classi omogenee di studenti. Secondo chi lo ha proposto il provvedimento dovrebbe servire affinché gli studenti non scelgano un determinato indirizzo solo per una presunta generosità nelle valutazioni. Insomma, il voto in sé non sarà più un fattore chiave ma farà solo parte di un contesto valutativo più vasto. Con il rischio di inserire il concetto di atenei di serie A e di serie B?
Lingue straniere
Nei concorsi pubblici cambierà qualcosa anche per quanto riguarda le lingue straniere. Inglese e altre lingue straniere assumeranno un’importanza sempre maggiore sia come requisiti per partecipare ai concorsi pubblici sia come titoli di merito. A ciò si affianca un altro cambiamento nei concorsi pubblici: alcuni concorsi verranno aggregati fino ad arrivare alla proposta istituzione di un unico polo per i concorsi pubblici. Le modifiche riguarderanno anche la struttura degli esami. Ci saranno cioè diversi step con cui si potrà acquisire titoli e superare prove che valgono per concorsi diversi.
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